La mia filosofia

Cosa non faccio
e perché

1)   Chirurgia estetica protesica di Polpacci e Glutei: si tratta di strutture anatomiche coinvolte in importanti funzioni di statica e dinamica deambulatoria, per cui risulta irragionevole esporle al rischio dell’inserimento, per soli motivi estetici, di protesi alloplastiche, soggette al rischio di rotazione, di spostamento e di esposizione, quindi gravate da possibili complicanze invalidanti e problemi secondari. Soprattutto a livello gluteo, causano un certo depauperamento vascolare di una regione che, nell’ età avanzata, sarà fatalmente soggetta a turbe trofiche e di appoggio tali da determinare già spontaneamente, in alcuni casi, la comparsa di lesioni da decubito; per questo motivo, per ragioni strettamente personali e di convinzione professionale relative al “non nocere”, non propongo né effettuo questo tipo di interventi.

2)   Chirurgia estetica intima genitale maschile e femminile: anche in questo caso la funzione risulta preminente rispetto all’estetica per cui le indicazioni degli interventi in tali distretti corporei sono giustificate solo da condizioni disfunzionali: per queste ragioni gli interventi correttivi per fimosi, parafimosi, cicatrici, dismorfismi delle piccole labbra sono da inserire nella chirurgia correttiva e non in quella estetica e trovano una loro precisa indicazione in casi selezionati.

3)   Liposuzioni estreme con finalità di calo ponderale, per i rischi metabolici presenti in questi pazienti e per la scarsa qualità dei risultati raggiungibili.

4)   Utilizzo di protesi mammarie estreme in estetica, molto raramente con peso superiore ai 320/350 g, per l’innaturalità del risultato e per l’aumentato rischio di complicanze ( contrattura, rippling, dislocamenti, percezione al tatto…..)

Cosa faccio con estrema prudenza
e solo in casi estremamente selezionati

 

1)   Lifting cosce.

2)   Lifting braccia: si tratta di interventi che spesso lasciano importanti stigmate cicatriziali, associate ad un elevato tasso di recidiva per lassità costituzionale dei tessuti. Va studiato con attenzione il margine terapeutico di miglioramento nel tempo di questi interventi per reclutare con scrupolo solo i pazienti che hanno una chiara e certa indicazione.

3)   Utilizzo di materiali non biologici di riempimento e di sostegno come fillers permanenti e sospensioni tessutali.